Estetica o esigenza funzionale? Il controsoffitto è un ribassamento che può avere tantissimi scopi, a seconda dei quali può essere realizzato in modi diversi. I nostri esperti ti spiegano quale scegliere in base alle necessità. Prima di tutto portante o no?
Sono tante le possibili funzioni di un controsoffitto. A seconda del tipo di ribassamento che si sceglie, si potrà infatti isolare, contenere, definire una zona… Ma qual è il tipo indicato per ognuna di queste possibilità?
Ridurre l’altezza del soffitto negli ambienti con una struttura sospesa offre vantaggi in situazioni diverse, trattandosi di una soluzione architettonica che somma più funzioni, versatile e facile da realizzare. Un controsoffitto è infatti la risposta a esigenze differenti. In più, può essere realizzato con varie tecniche di costruzione e materiali, secondo l’utilizzo e le situazioni, e può avere forme e dimensioni differenti. Ecco che cosa consigliano i nostri esperti per rispondere alle varie esigenze.
1) Esigenze estetiche L’aggiunta di un controsoffitto, che può avere forme diverse, anche curve, permette di articolare un ambiente con buoni risultati estetici e, modificandone le dimensioni, anche di migliorarne la percezione. Con soluzioni di questo tipo si riescono a ottenere molteplici effetti ottici, anche associati ad aspetti funzionali. In questi casi solitamente si utilizzano le lastre di cartongesso normale, applicate al plafone tramite una struttura a telaio (di metallo o legno, come specificato in seguito) e da rifinire come si desidera. Mentre la distanza dal soffitto dipende dall’effetto che si vuole ottenere e dall’altezza disponibile, considerando che può essere ridotta a 210 cm solo negli ambienti di servizio e nelle zone di passaggio.
2) Esigenze funzionali Sotto l’aspetto funzionale, un controsoffitto offre molte possibilità, rispondendo a varie esigenze. Fra tutte, la necessità di sfruttare l’altezza per ricavare un vano sospeso da utilizzare per scopi differenti. Il materiale adatto, in questo caso dipende dalla funzione del controsoffitto.
Esempio di controsoffitto per l’inserimento di luci
Abbiamo visto che solitamente un controsoffitto si realizza a secco, con una struttura di sostegno che varia secondo l’ampiezza dell’intercapedine e il materiale di rivestimento.
a) In cartongesso È il sistema più utilizzato in assoluto, perché è a secco, rapido e versatile. Si utilizzano le lastre di questo materiale (che hanno varie dimensioni e spessore variabile), costituite da uno strato centrale di gesso racchiuso da superfici di cartone; semplici da tagliare a misura, anche in opera, si rifiniscono allo stesso modo della muratura. In realtà, le lastre sono di vario tipo e assolvono a compiti differenti: lastre di gessofibra per una particolare resistenza meccanica e agli urti; lastre in gesso arricchito con perlite e rinvestito con tessuto in fibra di vetro (per esempio Fireboard® di Knauf) per una elevata protezione al fuoco; lastre in cemento fibrorinforzato (come Aquapanel®Indoor/Outdoor) per controsoffitti ad altissime prestazioni di resistenza agli urti ed all’umidità. Sempre le lastre vanno agganciate a una struttura di supporto che può essere di due tipi:
b) In legno In questo caso i pannelli del controsoffitto sono in legno, in genere tamburato perché è leggero, con la superficie all’estradosso, anche decorata a bugna o intarsiata, secondo il gusto. La struttura di sostegno può essere composta da profili metallici o da travetti in legno, indifferentemente, secondo la situazione e la funzione del ribassamento. In entrambe le versioni, solitamente tali supporti vengono fissati direttamente al plafone, ricavando un’intercapedine minima. Per vani maggiori si ricorre alla pendinatura.
c) Con intelaiatura Il sistema è composto da una struttura a telaio formata da profili metallici e fissata a soffitto (direttamente o tramite pendinatura), nella quale vanno inseriti a incastro i pannelli. Questi possono essere di materiali differenti: autoportanti in lana di roccia rifiniti sul lato a vista, in legno – anche decorato – oppure in gesso alleggerito. Il risultato è una maglia metallica regolare che incornicia le singole lastre.
d) Modulare Si utilizzano pannelli in alluminio, modulari, smontabili e verniciati esternamente. Grazie a profili nascosti si applicano a un’orditura metallica portante con un sistema a clips. La struttura viene poi rifinita con listelli perimetrali di copertura.
e) Sopra traverse in acciaio preverniciato Il controsoffitto viene realizzato con pannelli speciali che si agganciano a scatto su traversine in acciaio preverniciato. Queste vengono fissate al soffitto mediante pendinatura rigida, formata da tondini in acciaio zincato e molle trapezoidali di regolazione e bloccaggio.
f) In fibra minerale Le lastre di questo materiale, ignifughe, possono avere anche finitura decorata sul lato a vista. Vengono appoggiate su una struttura in acciaio preverniciato, composta da profili portanti e profili intermedi a T fissati al solaio tramite pendinatura regolabile.
Posa di controsoffitto con telaio Knauf (www.knauf.it)
Sistemi per controsoffitti di Knauf (www.knauf.it)