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2022-10-18 03:14:08 By : Ms. Carol Wang

"Il problema è che queste quattro cave insistono su aree naturalistiche di pregio e incidono sulle aree di ricarica delle falde acquifere"

"Quattro cave sul fiume Savio a Cesena in pochi chilometri di asta fluviale. Non saranno troppe?" Lo afferma Davide Fabbri che dettaglia: "Le quattro cave sul fiume Savio sono le seguenti: Ca' Bianchi, a Molino Cento: partono ora i lavori, prevista una escavazione di 292.500 metri cubi di ghiaia e sabbia. Cava Palazzina, fra l'abitato di San Vittore e quello di San Carlo: i lavori sono partiti a fine 2018, la potenzialità di estrazione è pari a 750.000 mc di ghiaia e sabbia su un ampio terrazzo fluviale ricco di materiale alluvionale. Cava Il Molino a Borello, cava già attiva, si possono estrarre 250.000 mc di ghiaia e sabbia. Cava Ca Tana, sempre a Borello: cava non ancora attiva, con una potenzialità estrattiva pari a 500.000 mc di ghiaia e sabbia".

"Sono pertanto quattro cave previste su depositi alluvionali, prospicienti al fiume Savio; la finalità dichiarata dal Comune di Cesena all'interno del PAE (piano delle attività estrattive) approvato definitivamente dal Consiglio comunale di Cesena nel 2016, è la realizzazione di ben quattro casse di espansione dirette alla riduzione del rischio idraulico. il problema è che queste quattro cave insistono su aree naturalistiche di pregio e incidono sulle aree di ricarica delle falde acquifere. Ritengo che il PAE sia estremamente sovradimensionato rispetto alle legittime e necessarie azioni di messa in sicurezza del territorio per far fronte ai rischi di allagamenti; ritengo che il PAE sia soprattutto sovradimensionato rispetto alle attività di consumo di suolo".