I tavoli da pranzo rotondi proposti come novità 2020

2022-10-08 17:48:39 By : Ms. Anna luo

Simbolo di riunione e dialogo, il tavolo rotondo è un invito alla condivisione e alla convivialità (non solo domestica)

I nuovi tavoli da pranzo abbracciano la rotondità più perfetta della geometria all'insegna della convivialità: adagiati su strutture portanti architettoniche e monolitiche, i piani di appoggio compiono infatti circonferenze perfette. Il cerchio torna così protagonista della progettazione dining, con volumi precisi ma compatti. Simbolo di riunione e dialogo, il tavolo rotondo è apprezzato in casa come al ristorante: posizionato al centro della stanza o in una nicchia dedicata, invita con le sue forme morbide e avvolgenti tutti i commensali. Versione più democratica del tavolo rettangolare (non prevede infatti la seduta per il capotavola), convive perfettamente di fianco alla cucina o, nel living, accanto al divano. La disposizione concentrica delle sedie crea infatti una linea di demarcazione e di separazione tra condivisione e relax.

Le dimensioni compatte enfatizzano soprattutto la matericità del piano rotondo e della base: lavorazioni particolari e dettagli preziosi escono allo scoperto rinnovando l'attenzione dei designer agli aspetti sottili della micro-progettualità. Dalle finiture dei sostegni alle venature del marmo impiegato, fino alla particolare elaborazione del legno, tutto ruota intorno alla spettacolarizzazione dello stare a tavola. Senza trascurarne l'anima conviviale e, soprattutto, funzionale.

La nuova collezione Henge 2020, realizzata grazie agli apporti creativi e alla direzione artistica dell’architetto Massimo Castagna con la collaborazione speciale di Ugo Cacciatori, comprende anche Zenith Table Stone, un’evoluzione di Zenith Table, di cui mantiene il top circolare in legni termo trattati, legni di palude oppure in una vasta selezione di pietre. L’elaborata e poliedrica base che fa da supporto è composta da un susseguirsi di sfaccettature tra loro differenti che definiscono il ritmo cromatico della pietra.

Anche per il tavolo Anfora di Potocco si parla di upgrade: presentato nel 2017, il progetto disegnato da Alexander Lorenz viene riproposto quest’anno in un'inedita finitura. La base statuaria, la cui forma si ispira all’antico vaso greco che ne determina il nome, è ora disponibile sia in marmo che nella nuova variante in quarzo resinato, nei colori Antracite e Light Grey. All'effetto materico del pilastro portante, si abbina un piano, disponibile in due dimensioni, in vetro bronzo o in due differenti marmi, Bianco Carrara, che si contraddistingue per la sua lucentezza, e il nuovo Grigio Carnico, dal colore intenso ritmato da importanti venature greige.

"La storia da cui è nato Materic è questa: riusciamo a disegnare un tavolo che non abbia una posizione precisa, un leader, mixando un modello quasi religioso di convivialità con un modo più amichevole per starci seduti attorno? E così abbiamo pensato ad un tavolo rotondo, con il vassoio girevole che trovi sempre sui tavoli cinesi, fatto però con più mestiere”. Presenta così Piero Lissoni il tavolo disegnato per Porro, lanciato nel 2017, che quest'anno cambia volto grazie ad un assemblaggio upside-down: il frassino tinto nero utilizzato solitamente per la base viene ora usato per il piano d’appoggio, una superficie scura venata interrotta solo dal vassoio centrale a filo, mentre la base conica è realizzata sapientemente in metallo, acciaio inox.

La sapiente lavorazione della materia segna e caratterizza anche Petalo, il nuovo tavolo disegnato da Raffaello Galiotto per Lithos Design che pone al centro del progetto la bellezza del marmo e la sua poetica indole costruttiva. Il tavolo evoca infatti il bocciolo di un fiore: la base è realizzata con tre petali arrotondati disposti radialmente e lievemente sovrapposti in una sorta di ideale corolla. Il piano rotondo in vetro dona leggerezza alla composizione e rende visibile la spettacolare struttura della base e il gioco cromatico della pietra.

All'espressività lapidea, Zanat sostituisce quella lignea. Il tavolo da pranzo Koba di Jean-Marie Massaud nasconde dietro alla semplicità delle forme un'accurata e preziosa lavorazione del legno. La base conica, che termina con un fondo morbido e arrotondato, è scolpita in acero massello; mentre la parte esterna del piano del tavolo è realizzata in pietra di granito dello Zimbabwe. In grado di ospitare otto persone, il progetto del designer francese è un mobile senza tempo, costruito per durare negli anni.

Prende il nome dalla chiusura abbottonata del suo importante piedistallo: Manto è il particolare tavolo da pranzo di Gallotti&Radice che porta la firma di Pietro Russo. Con il piano rotondo in legno intarsiato a spina di pesce, è definito infatti da una base curvata che sembra chiudersi, proprio come un capospalla, da una gemma in ottone satinato che si arrotola con fare concentrico come un colletto.

Madreperla, polvere di vetro, metalli e sali si alternano su diversi livelli di trasparenze regalando una sensazione di grande profondità: è il tavolo Arkady di Alessandro La Spada e La Conca disegnato per Visionnaire. Immaginato come una teca trasparente orizzontale, la proposta dining si articola intorno a un piano in cristallo che lascia intravedere una lastra dalla forma organica in marmo. Le gambe dalla forma zoomorfa, invece, presentano una texture realizzata in bassorilievo che ricorda un pattern animalier.

Tratti solidi e piedistallo scenografico: si chiama Cartesio il tavolo da pranzo disegnato da Busetti Garuti Redaelli per Calligaris. Il piano, disponibile in accoppiato ceramica-vetro o in legno, è appoggiato infatti su un supporto architettonico caratterizzato da un'originale struttura portante, in metallo verniciato, composta da 4 elementi a “V” di sezione rettangolare e indipendenti.

Minimalista come ogni progetto firmato dall’architetto brasiliano Marcio Kogan / studio mk27 design, il tavolo da pranzo Linha di Minotti (anche nella foto in apertura) è un manifesto della costante ricerca dell’eleganza nelle proporzioni e dell’attenzione quasi ossessiva per i dettagli. Linha, o linea in portoghese, è una proposta dining dalla struttura perfettamente bilanciata: visivamente appare estremamente leggero e aereo pur confermandosi un arredo stabile e funzionale. Disponibile anche nella geometria rettangolare, a ponte, la versione rotonda è pensata in quattro dimensioni.