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2022-10-11 21:43:23 By : Ms. Freda GUO

Quanto siamo amici della lavastoviglie? Forse sappiamo governarla. Ma riusciamo a utilizzarla anche in modo sostenibile? A domande come queste potremmo rispondere addentrandoci nel lavoro di un team di ricerca tedesco. Le lavastoviglie tradizionali che tutti conosciamo spesso non eliminano i batteri nocivi alla salute che si annidano sui piatti, sulle ciotole e sulle posate. Si sa che una pulizia accurata richiede tempi lunghi e cicli di lavaggio intensi, che consumano molta energia. Il sapone esausto, inoltre, viene rilasciato nelle condotte idriche diventando un potenziale inquinante.

La soluzione più efficace ed ecologica potrebbero fornirla le lavapiatti a vapore surriscaldato. Sulla rivista Physics of Fluids (Aip Publishing), un gruppo di ricercatori delle Università di Dortmund e di Monaco di Baviera ha proposto il simulacro di lavastoviglie-tipo, scoprendo che uccideva il 99% dei batteri rimasti su un piatto sporco in soli 25 secondi. Il modello si presenta come una scatola con pareti laterali solide, un'apertura superiore e un ugello nella parte inferiore. Una piastra ricoperta da un ceppo di batteri, resistente al calore, è posizionata direttamente sopra l'ugello. Dopo che la piastra raggiunge una certa temperatura di soglia nella simulazione, i microrganismi possono considerarsi uccisi. "Il vapore - spiega Natalie Germann, dell'Università di Dortmund – fuoriesce dall'ugello a una velocità molto elevata, generando un vortice di lavaggio dal flusso assai turbolento, chiamato in gergo tecnico 'shock'. Le onde d'urto create dall'elevata velocità del vapore si riflettono sulle superfici interne della lavastoviglie”. In futuro, se il progetto va in porto e questo tipo di elettrodomestico verrà prodotto regolarmente, gli shock generati dal vapore potrebbero essere utilizzati per rimuovere efficacemente anche i residui alimentari, con risparmi energetici notevoli.

"Il nostro studio aiuta a determinare la forza degli urti, la posizione degli urti e i vortici che si creano all'interno della lavastoviglie” aggiunge Laila Abu-Farah, dell'Università di Monaco. “Si tratta di elementi molto importanti per la disposizione degli oggetti all'interno della lavastoviglie e per il posizionamento e l'orientamento degli ugelli di lavaggio". E' chiaro che, sostengono gli autori dello studio, più aumentano le funzioni richieste più la macchina diventa complicata da realizzare. Tuttavia la nuova tecnologia risulterebbe molto efficace di quella tradizionale. La lavastoviglie a vapore surriscaldato avrebbe un costo iniziale un po' alto, ammortizzabile però nel lungo periodo con un risparmio di acqua, elettricità e detersivi. Ideale dunque il suo utilizzo alberghi, ristoranti e ospedali, che devono necessariamente raggiungere standard igienici elevati. "Possiamo confermare che l'applicazione della lavastoviglie a vapore surriscaldato è promettente" conclude la dottoressa Germann. "Si tratta del primo studio che combina la dinamica dei fluidi e il trasferimento di calore con la medicina e la batteriologia. Gettando le basi per le prossime ricerche del domani".

Un'iniziativa di Affari & Finanza In collaborazione con Edison e Politecnico di Milano

Stefania Aoi, Stefano Carli, Claudio Cucciatti, Vito de Ceglia, Luigi Dell'Olio, Mario Di Ciommo, Silvano Di Meo, Sibilla Di Palma, Massimo Franzosi, Marco Frojo, Andrea Frollà, Mariano Mangia

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