Quando Lauro decise di comprare Jeppson facendo ginnastica nudo sul terrazzo e mangiando pere e formaggio - ilNapolista

2022-10-12 14:00:41 By : Ms. Shining Xia

Su Sportweek la nascita del calciomercato, 70 anni fa, con il principe Lanza e quella del primo affare stellare: Jeppson dall’Atalanta al Napoli 

Sportweek racconta la storia del calciomercato, nato settant’anni fa, nel 1952, grazie al principe Lanza. Il primo acquisto stellare fu quello di Jeppson da parte del Napoli del comandante Lauro.

“Settant’anni fa, 1952. Esplode il calciomercato e diventa subito una fiera. Pittoresca, spettacolare e anche un po’ cafona”.

Le operazioni si svolgevano all’Hotel Gallia, vicino alla Stazione Centrale di Milano.

“Grande albergo, marmi, stucchi, poltrone di velluto. Clima da Belle Epoque, donne di classe e champagne”.

In quella cornice si muovevano “silenziosi e astuti i nuovi uomini del nuovo business del pallone”, tra cui il presidente del Palermo, il principe Raimondo Lanza di Trabia.

“Alto, magro, baffetti nerissimi, occhi d’argento, gusti molto raffinati anche in materia di calcio, lo stravagante principe Raimondo fa gli affari, compra ottimi giocatori, come Bronée e Sükrü, immerso nella vasca da bagno di una suite del lussuoso Gallia, con un bricco di caffè da una parte e un gigantesco crème caramel dall’altra. Riceve nudo, presente sempre lo sceriffo Viani, i presidenti delle altre squadre, tratta, cede, scambia. Diventa una leggenda, il principe, e trasforma il calcio mercato”.

Non compra e vende soltanto, ma partecipa a corse automobilistiche e organizza lussuose feste. Frequenta il jet set del tempo, personaggi come lo scià di Persia, Aristotele Onassis, Luchino Visconti, Gianni Agnelli. Due anni dopo aver lanciato il calcio mercato, nel 1954, cade da una suite di un hotel romano.

“Suicidio? Lo hanno spinto, buttato giù? Lo trovano morto sul marciapiede, nudo, come quando riceveva nella vasca uomini d’affari e presidenti al Gallia. Hanno scavato molto nel passato di quest’uomo fascinoso e scapestrato, vorace ed eccessivo. La sua storia ispira Domenico Modugno che gli dedica la canzone Vecchio Frac”.

Il 1952 era stata un’estate di mercato folle, che sconvolse il calcio. Achille Lauro era presidente del Napoli e candidato sindaco.

“Lo chiamano ‘O comandante, è ricco, molto sicuro di sé, rompe tutti gli schemi e incendia il mercato. Convoca l’allenatore Eraldo Monzeglio alle 6 del mattino nella sua villa bianca e lo costringe a parlare di calciatori mangiando pere e formaggio. E intanto fa ginnastica sul terrazzo, completamente nudo, incurante delle suore che stanno lì di fronte.

«Monzeglio, dobbiamo comprare un giocatore che deve far impazzire i tifosi e tutti devono invidiarci. Tu chi prenderesti?».

«Il mio primo nome? Hasse Jeppson. È svedese».

«Nell’Atalanta, ha fatto 22 gol in 27 partite».

«L’Atalanta che sarebbe? Di quale città è la squadra?».

«Di Bergamo, comandante. Il presidente si chiama Daniele Turani, è un senatore della Democrazia Cristiana».

«Guaglio’, oggi è martedì 10 giugno 1952. Voglio che questo Jeppson sia un giocatore del Napoli entro la settimana. Mi sono spiegato?».

Contattano il presidente dell’Atalanta, Turani, che però chiede 100 milioni. Lauro non si fa problemi: li avrete, dice. E glieli porta in un albergo di via Veneto, a Roma, a bordo di una Spider, in una valigia di cuoio. Jeppson passa al Napoli.

“Geppesson gioca ma non sfonda, è troppo raffinato, aristocratico, pratica il tennis, parla cinque lingue. Il popolo partenopeo lo ammira, ma non lo ama. Quando scivola in area i tifosi del Vomero urlano: “È caduto ‘o Banc ‘e Napule””.