Edilizia libera: gli interventi che non richiedono permessi

2022-10-16 12:05:02 By : Ms. megan pi

Gli interventi in edilizia libera sono tutti quei lavori per cui non è necessario richiedere autorizzazioni o titoli abilitativi in Comune o presentare documentazione e, rispettando comunque tutti i regolamenti e le norme vigenti, possono essere eseguiti in autonomia. Nei giorni scorsi all’elenco degli interventi ammessi dall’articolo 6 del Testo Unico sono state aggiunte anche le vetrate panoramiche amovibili

Parlare di edilizia libera e di interventi che si possono fare senza richiedere permessi in Comune e redigere apposite pratiche, significa addentrarsi nell’ambito dei titoli abilitativi. L’edilizia libera include tutti quegli interventi per cui non è necessario richiedere autorizzazioni, secondo quanto definito dal Testo Unico dell’Edilizia (DPR 380/2001 con le successive modifiche, come il D.Lgs 222/2016), che ha ridotto il numero di titoli abilitativi edilizi, con lo scopo di attuare un’opera di semplificazione della materia.

Oggi, per tutti i lavori che non rientrano nell’edilizia libera è obbligatorio seguire precisi iter burocratici, che nello specifico sono la CILA, la SCIA e il Permesso di Costruire. La semplificazione attuata a livello normativo dal Testo Unico dell’Edilizia ha invece abrogato la DIA, la super DIA e CIL. Il titolo corretto, dipende dalla tipologia di lavori da eseguire. È chiaro che se si deve eseguire un’opera in edilizia libera è tutto più semplice e la burocrazia molto più snella. Non è necessario richiedere un titolo abilitativo, ma solo prendere in considerazioni eventuali altri aspetti- come il rispetto dei regolamenti edilizi, delle norme antisismiche, igienicosanitarie, paesaggistici e così via.

Quindi, sì una semplificazione, ma non certamente una totale liberta di intervenire come e dove si vuole. Al di là di ciò, però, è bene sottolineare che è necessario fare attenzione e non confondere la tipologia di interventi da eseguire, con il titolo abilitativo.

La nota che chiude il precedente paragrafo fa riferimento al tema delle detrazioni fiscali. Nell’elenco che vedremo in seguito, sono contenuti sia interventi di manutenzione ordinaria, che interventi di manutenzione straordinaria. Quindi, l’edilizia libera non coincide necessariamente con una specifica tipologia di interventi. Non ci sarebbero problemi, se non fosse che alcuni di questi lavori possono beneficiare degli incentivi fiscali. E dato che per l’edilizia libera non è obbligatorio né un titolo abilitativo, né un’asseverazione, si ha comunque diritto alle detrazioni?

Per dare una risposta a questa domanda, è possibile fare riferimento ad una circolare dell’Agenzia delle Entrate (7/2021), che conferma che le 58 opere elencate nel Glossario dell’edilizia libera, se ammesse a una forma di incentivo, non ne compromettono la possibilità di beneficiare delle detrazioni, anche se in assenza di titoli abilitativi. Secondo l’Agenzia delle Entrate infatti, “nel caso in cui la normativa edilizia applicabile non preveda alcun titolo abilitativo per la realizzazione di interventi di recupero del patrimonio edilizio agevolati dalla normativa fiscale, è necessaria un’autocertificazione nella quale occorrerà indicare: la data di inizio dei lavori e l’attestazione che gli interventi di ristrutturazione edilizia effettuanti rientrano tra quelli agevolabili- pur se non occorre alcun titolo abilitativo, ai sensi della normativa edilizia vigente”. Un’ultima nota riguarda gli interventi che rientrano nel Superbonus 110%, che invece richiede necessariamente un apposito titolo abilitativo.

Per sapere quali interventi rientrano nell’edilizia libera, è possibile consultare quanto elencato all’art. 6 del Dpr 380/2001 e nel Decreto del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti del 2 marzo 2018 (che contiene e un vero e proprio Glossario dell’edilizia libera).

Lo scopo del Glossario dell’edilizia libera è proprio quello di eliminare dubbi e regolare in modo univoco e a livello nazionale il tema. 

Per questi lavori, il proprietario può rivolgersi autonomamente ad un impresa o ad un artigiano per richiedere l’esecuzione delle opere- . Il consiglio, però, è sempre quello di verificare che non vi siano norme comunali o regionali che modificano o implementano quanto contenuto nei testi di riferimento nazionale, chiedendo direttamente all’ufficio tecnico del Comune di riferimento. 

Quando si deve realizzare un opera in edilizia libera, si devono sempre rispettare tutte le norme vigenti e i vari regolamenti (anche locali) di riferimento.

Per fare degli esempi, si dovranno considerare il regolamento edilizio comunale, le norme di igiene e sicurezza, antincendio e antisismica. Allo stesso modo, non è detto che un intervento di edilizia libera possa essere realizzato ovunque, in quanto in edifici sottoposti a vincoli di tutela è necessario rispettare precise prescrizioni.

Per questo, anche gli interventi che elencheremo in seguito, sono solo degli esempi di lavori in edilizia libera, che non vogliono essere esaustivi di tutto quanto si può fare senza permesso e che possono essere oggetto di particolari eccezioni.

Comprese le regole e con l’arrivo della bella stagione è allora opportuno valutare se è necessario fare qualche lavoro di ristrutturazione in casa soprattutto se si tratta di manutenzione ordinaria, fondamentale per la conservazione degli edifici.

Ecco 15 esempi di cosa si può fare senza permessi- . Va detto che gli interventi che elencheremo in seguito, sono solo degli esempi di lavori in edilizia libera, che non vogliono essere esaustivi di tutto quanto si può fare senza permesso e che possono essere oggetto di particolari eccezioni

Un emendamento al Dl Aiuti-bis approvato al Senato lo scorso 13 settembre e alla Camera il 15/9, ha ammesso tra gli interventi che si possono realizzare in edilizia libera (articolo 6 del Testo unico dell’Edilizia), le vetrate panoramiche amovibili trasparenti (Vepa), purché siano rispettati alcuni requisiti.

Si tratta dunque di un intervento inserito nel DPR 380/01 e non all’interno del Glossario di edilizia libera. In particolare è stata inserita la lettera b-bis all’articolo 6 del Testo unico in edilizia: 

“Gli interventi di realizzazione e installazione di vetrate panoramiche amovibili e totalmente trasparenti, cosiddette VEPA, dirette ad assolvere a funzioni temporanee di protezione dagli agenti atmosferici, miglioramento delle prestazioni acustiche ed energetiche, riduzione delle dispersioni termiche, parziale impermeabilizzazione dalle acque meteoriche dei balconi aggettanti dal corpo dell’edificio o di logge rientranti all’interno dell’edificio, purché tali elementi non configurino spazi stabilmente chiusi con conseguente variazione di volumi e di superfici, come definiti dal regolamento edilizio-tipo, che possano generare nuova volumetria o comportare il mutamento della destinazione d’uso dell’immobile anche da superficie accessoria a superficie utile. Tali strutture devono favorire una naturale microaerazione che consenta la circolazione di un costante flusso di arieggiamento a garanzia della salubrità dei vani interni domestici ed avere caratteristiche tecnico- costruttive e profilo estetico tali da ridurre al minimo l’impatto visivo e l’ingombro apparente e da non modificare le preesistenti linee architettoniche”.

Occhio però, commenta l’Ing. Carlo Pagliai dello Studio Tecnico Pagliai, il confine tra veranda e vetrata panoramica è molto sottile e dunque è bene rivolgersi a un tecnico abilitato per evitare di incappare in un reato edilizio.

Rifare le pavimentazioni di casa, che si tratti di giardini, balconi e terrazzi o ambienti interni, è un intervento di manutenzione ordinaria utile a conservare in buono stato l’edificio e a garantire sicurezza per i suoi abitanti.

Che si tratti di riparazione, rifacimento parziale o totale, non serve l’autorizzazione. Per costruire una pavimentazione al di sopra della precedente in un ambiente chiuso, invece, è opportuno verificare il rispetto delle norme igienico sanitarie. 

La sostituzione degli infissi è un’operazione eseguita per risolvere le problematiche dovute al passare del tempo, come l’usura che compromette la tenuta all’aria, e per migliorare il comportamento energetico dell’edificio- .

Chi decide di installare nuove e più efficienti finestre lo può fare senza richiedere permessi. Il discorso è valido per tutte le tipologie di infisso, anche quelli interni. 

Ristrutturare il bagno è una delle operazioni in cui, prima o poi, tutti si imbattono. Si tratta di un lavoro che può avere durata e costi differenti a seconda della tipologia di intervento, che può prevedere la sola sostituzione dei sanitari, fino al totale rifacimento dell’ambiente, intervenendo anche sull’impianto e su tutte le finiture.

Nella maggior parte dei casi, la ristrutturazione del bagno rientra nell’edilizia libera ma se si fanno interventi di manutenzione straordinaria che incidono sulle parti strutturali, allora sarà necessaria una SCIA. È sufficiente una CILA quando non si toccano le strutture, ma si effettuano operazioni come lo spostamento dei sanitari o modifiche alle tubature.

Anche gli interventi di riparazione, integrazione, efficientamento o messa norma dell’impianto elettrico rientrano nell’elenco dei lavori da svolgere in edilizia libera- . 

Mantenere in buone condizioni l’impianto elettrico è fondamentale per la sicurezza delle persone e proprio per questo, se l’impianto domestico supera i 20/25 anni, è sempre consigliato rivolgersi ad un tecnico specializzato e verificarne le condizioni.

Infine, rientrano nei lavori di edilizia libera anche gli interventi di sostituzione della caldaia per esempio installando una pompa di calore.

Si tratta di opere di manutenzione ordinaria molto importanti per un duplice motivo: da un lato la sicurezza dell’impianto, dall’altro il risparmio energetico. Quando si deve sostituire la caldaia, infatti, andrebbe fatta una valutazione con un termotecnico per valutare la migliore soluzione disponibile per l’edificio specifico. 

La tinteggiatura delle facciate o il rifacimento di elementi decorativi non richiedono particolari autorizzazioni o la redazione di pratiche edilizie, a meno di costruzioni soggette a vincoli o in particolari aree del cento urbano.

Attenzione- come detto in principio, quando si desidera beneficiare del Bonus Facciate in quanto sono richiesti alcuni documenti per l’accesso al credito e l’autocertificazione.

Anche i parapetti e le ringhiere, al di là di forme e materiali scelti, rientrano nell’elenco di interventi eseguibili senza richiedere particolari permessi. Ciò vale sia per la nuova installazione, che per la loro sostituzione o riparazione.

I lavori necessari per rinnovare il giardino non richiedono autorizzazioni. Si può realizzare una nuova pavimentazione o sostituire l’esistente, installare un impianto di irrigazione, uno di illuminazione, realizzare un ricovero per gli attrezzi o un deposito di dimensioni limitate, costruire (o sostituire) alcuni elementi d’arredo, anche se in muratura, come barbecue, fontane, fioriere o anche le aree giochi per bambini.

Grande novità anche per i gazebo- che rientrano tra i lavori in edilizia libera, così come l’installazione pergolati (di dimensioni limitate e non stabilmente fissi al suolo) e coperture leggere di arredo, come tende o pergole.

Non servono permessi nemmeno per l’installazione di punti di ricarica per le auto elettriche, un tema decisamente attuale. Senza contare che l’auto elettrica è paragonabile ad un elettrodomestico e quindi non servono nemmeno permessi del “Gestore di Rete”, né un nuovo contatore dedicato. Eventualmente, potrebbe essere necessario solo richiedere un aumento di potenza.

Sono sempre più le persone che decidono di installare un impianto fotovoltaico o solare termico per coprire i propri consumi domestici.

Se l’installazione avviene su una parte della propria residenza - generalmente il tetto, è possibile procedere senza richiedere titoli abilitativi. In realtà, lo stesso vale per gli impianti microeolici.

Intervenire su gronde e pluviali non richiede un titolo abilitativo, né nel caso di manutenzione, né quando si fanno totali sostituzioni o nuove installazioni. Se questi interventi apportano modifiche al sistema di scarico, può essere che sia necessaria una CILA.

Inoltre, nel caso di Bonus facciata, sono inclusi anche tutti i sistemi di raccolta delle acque piovane.

Con lo scopo di favorire l’eliminazione delle barriere architettoniche e semplificare l’esecuzione di opere di questo tipo, interventi come la costruzione di una rampa di accesso rientrano nei lavori di edilizia libera. Si parla, anche, di ascensori - solo se non intacca la struttura dell’edificio, montacarichi e servoscala, spesso utilizzati per eliminare le barriere architettoniche. Per gli ascensori esterni e visibili potrebbe essere necessaria un’autorizzazione paesaggistica.

Via libera anche alla riparazione o sostituzione di alcuni impianti, ad esempio quelli di scarico ed igienico sanitari, di climatizzazione o antincendio e all’installazione di controsoffitti non strutturali, ad esempio in cartongesso per ospitare un nuovo sistema di illuminazione con dei faretti.

Rientrano in edilizia libera anche tutti i lavori necessari per l’installazione, riparazione, sostituzione o rinnovamento di elementi quali le inferriate o, in generale, dei sistemi antintrusione, necessari ad assicurare la sicurezza dell’edificio.

Anche alcune opere relative al tetto possono rientrare in edilizia libera, tra cui la riparazione, il rinnovamento, la sostituzione del manto di copertura, purché si rispettino caratteristiche tipologiche e dei materiali utilizzati.

Per fare alcuni esempi, si parla di sostituzione di tegole, riparazioni di camini, ripristino di fissaggi. In sostanza, tutto ciò che può risultare come manutenzione periodica.

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