Ferrara, il fantastico mondo cavalleresco dell’Orlando Furioso prende vita nella Corte del Castello Estense - Turismo Italia News

2022-10-14 21:00:14 By : Ms. Xia Jason

(TurismoItaliaNews) “Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori” è il titolo di questa mostra che avvince e conquista. Curata da Vittorio Sgarbi e Pietro Di Natale e realizzata dalla Fondazione Ferrara Arte in collaborazione con il Servizio Musei d’Arte del Comune di Ferrara, la composizione scenografica di queste opere firmate da Sara Bolzani (1976) e Nicola Zamboni (1943) che da oltre vent’anni lavorano gomito a gomito, restituisce suggestioni di grande impatto.

Un autentico monumentale gruppo scultoreo intitolato “Umanità” ispirato al trittico con la Battaglia di San Romano di Paolo Uccello, a grandezza naturale, in rame e terracotta. Un successo, quello raccolto dalla mostra, che ha indotto gli organizzatori a prorogare l’allestimento fino al 5 giugno, praticamente a distanza di un anno dalla sua inaugurazione. Ma che richiama anche l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, che - nato a Reggio Emilia nel 1474 da una nobile famiglia ferrarese – si trasferisce a Ferrara dove viene avviato agli studi giuridici che abbandona per dedicarsi a quelli letterari e filosofici. E dove il suo poema cavalleresco (che riprende la tradizione del ciclo carolingio e parzialmente del ciclo bretone) viene pubblicato in edizione definitiva nel 1532, l’anno precedente alla sua morte.

“E’ una straordinaria allegoria della vita e dei tempi antichi e moderni – spiegano i curatori - accanto a cavalieri che combattono in sella a possenti destrieri, nucleo fondante dell’insieme, e a personaggi di sapore epico-cavalleresco, vi figurano alcuni attori dei nostri giorni, emarginati, migranti, profughi, ‘vite di scarto’ che, marciando in silenzio, incarnano gli orrori della guerra e la tragedia delle migrazioni”. Le vicende guerresche e amorose del fantastico mondo cavalleresco dell’Orlando Furioso sono evocate dalle gesta dei personaggi, tra i quali spiccano alcuni protagonisti del poema come Angelica e Astolfo con il senno di Orlando. La narrazione visualizza in modo efficace il verso d’apertura – «Le donne, i cavallier, l’arme, gli amori» – del capolavoro concepito da Ludovico Ariosto nella Ferrara estense e stampato in città nel 1516. “Il poeta è presente, coronato d’alloro e vestito all’antica, in piedi accanto a un tavolo dotato di una ‘sedia alata’ che simboleggia la possibilità di ampliare i propri orizzonti attraverso la letteratura” chiariscono i curatori.

Nel cortile del Castello Estense infuria la battaglia: concitati duelli, cavalieri atterrati, altri in sella a destrieri impennati, guerriere pronte a scoccar frecce, un saraceno con la scimitarra, un musulmano a cavallo accompagnato da donne velate e anche due combattenti che hanno abbandonato le armi per dedicarsi all’amore. E ancora, sul campo, si consumano rapimenti, mentre un angelo, esemplato sul gemello della celebre Melencolia I di Albrecht Dürer, scrive la storia di un cavaliere caduto, e di tutti noi. La vita è lotta, come ricordava Seneca a Lucillo: «Vivere militare est». Il racconto è impreziosito dall’omaggio ad un’icona della città di Ferrara: una interpretazione scultorea del San Giorgio e il drago dipinto nel 1469 da Cosmè Tura, capolavoro della pittura rinascimentale, custodito nel Museo della Cattedrale.

Ludovico Ariosto, si diceva. A ben guardare, Ferrara è per eccellenza la città che parla con i suoi tanti luoghi dell’autore considerato nella storia della letteratura italiana ed europea uno dei più celebri ed influenti del Rinascimento. Ecco quali sono. Biblioteca Ariostea, via delle Scienze 17 La principale biblioteca civica, intitolata al poeta, possiede la maggior parte dei manoscritti ariosteschi e circa 650 dizioni dei suoi lavori. In una sala si trova la grandiosa Tomba dell’Ariosto, opera di Giovan Battista Aleotti, in marmi policromi e circondata da affreschi. Case degli Ariosti, via Gioco del Pallone 29/31 Gruppo di case private appartenute alla famiglia del poeta e in cui Ludovico trascorse alcuni anni della giovinezza. All’angolo con Vicolo del Granchio, stemma in marmo della famiglia. Oggi l’immobile è di proprietà privata. Casa di Ludovico Ariosto, via Ariosto 67 E’ la casa, modesta ma armoniosa, in cui il poeta trascorse gli ultimi anni. Vi sono raccolti suoi cimeli, che costituiscono un museo dedicato al più celebre letterato ferrarese. Casa di Pandolfo Ariosto, via del Carbone 15 Bella casa gotica di proprietà privata in cui abitò un ramo della famiglia Ariosto. In morte del congiunto e amico fraterno Pandolfo, Ludovico scrisse i versi oggi incisi in una lapide sulla facciata. Palazzo Strozzi, via Savonarola, 15 In questo edificio, che ha perso quasi tutta l’eleganza originaria, e in seguito in alcune case nelle vicinanze, trascorse la sua vita Alessandra Benucci, moglie di Tito Strozzi e poi fedele compagna del poeta. Oggi è occupato da uffici e ambulatori. Piazza Ariostea Anticamente Piazza Nova, voluta da Biagio Rossetti come centro dei nuovi quartieri da lui delineati. Al centro, sopra un’alta colonna istoriata, si trova la statua del poeta, eseguita nel 1833. Chiesa di San Benedetto, piazzale San Benedetto L’edificio attuale è la copia dell’originale di Biagio Rossetti, distrutto da un bombardamento. La tomba del poeta fu qui conservata dalla sua morte fino all’inizio del XIX secolo e in questo luogo fu visitata da innumerevoli personaggi di passaggio a Ferrara. Alcuni, addirittura, sostavano in città solamente a questo scopo. Nel 1801 il governo repubblicano francese fece traslare corpo e monumento al palazzo dell’Università, con solenne processione. Stellata - Casa di Virgilio Ariosto La casa appartenne al figlio del poeta e ai suoi discendenti. Oggi ospita il museo archeologico "G. Ferraresi".

Per saperne di più www.castelloestense.it www.ferraraterraeacqua.it

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