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In piazza della Vittoria a specchio con il torrione Ina svetta la torre della Rivoluzione. Quasi in cima c’è un orologio che finalmente funziona. Non è scontato. Per diverso tempo dava ore a casaccio oppure era fermo. Adesso le ore sono corrette. Sotto all’orologio, nel Ventennio c’era un’immagine del Duce a cavallo: un bassorilievo del Romanelli. Rimossa nel Dopoguerra, come il marmo del Bigio dall’altra parte. L’ingombro che l’ospitava è stato quasi sempre vuoto, ogni tanto inserivano immagini per pubblicizzare qualche evento cittadino. Adesso è il momento della Mille Miglia, per ricordare che lì sotto, nella piazza, vive la sua passerella, prima della partenza da viale Venezia.
Qualche tempo fa, ma ora è stata rilanciata, era stata avanzata l’idea di usare diversamente quello spazio. Di dedicarlo all’arte, secondo una formula originale. Collocarvi fotografie di importanti fotografi italiani. E farlo con una certa ciclicità , per dire: una ogni sei mesi, o un anno. E magari, se si ragiona in chiave 2023, anno di Bergamo e Brescia capitale nazionale della cultura, con una sequenza più stretta, tipo tre mesi, per offrire una varietà ai turisti che l’anno prossimo dovrebbero arrivare più numerosi. È un’idea che il gallerista Massimo Minini , già presidente di Fondazione Brescia Musei coltiva da tempo. E che non ha mai nascosto. Ma che ora è stata, come detto, rilanciata, tra le varie iniziative dell’associazione Bellearti che il gallerista presiede. Per poterla sviluppare serve però la collaborazione della proprietà , la Torre della Rivoluzione è infatti privata, di fatto è un’abitazione. Come in largo Formentone, dove il Comune aveva pensato a murales oppure a un giardino verticale, l’operazione non la può fare la Loggia da sola ma con i proprietari dell’immobile. Ci sarebbe già un’idea di foto d’esordio: Ugo Mulas che fotografa Lucio Fontana. Esordio brescianissimo, peraltro: Mulas era di Pozzolengo e gli scatti che ha fatto a Fontana ritraggono l’artista nell’atto di tagliare la tela.
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