Liz Taylor il suicidio a Roma per Richard Burton che fece scandalo

2022-10-08 17:54:02 By : Ms. Alisa Geng

La cronaca del punto massimo di gossip melò nella relazione che nel 1962 teneva banco su tutte le testate.

La vita sentimentale di Liz Taylor è stata tumultuosa, appassionata e appassionante. I suoi intrecci amorosi erano più aggrovigliati delle collane nel suo portagioie e i suoi litigi con i partner avevano la stessa pesante caratura dei suoi diamanti. In un’esistenza degna dell’eroina di un melodramma non poteva mancare un tentativo di togliersi la vita, anche se non c'è niente di romantico nel pensarci. Elizabeth Taylor il suicidio per amore lo prese in considerazione più di una volta nella sua vita, per fortuna sempre in modo fallimentare, ma il tentativo più clamoroso, che stava quasi per andare in porto, lo mise in atto a Roma, nel 1962. La storia è stata ricostruita molto bene dal biografo americano delle star J. Randy Taraborrelli nel libro Elizabeth che la affronta dipingendo un dettagliato scenario di come ci fosse arrivata. La diva dagli occhi viola si trovava nella Capitale a girare il colossal Cleopatra. Era sposata con Eddie Fisher, l'uomo che aveva "rubato" a Debby Reynolds suscitando non poco scandalo, ma sul set di Cleopatra si era invaghita progressivamente, ricambiata, del suo co-protagonista Richard Burton, sposato anche lui. Insieme, stavano per dare vita a uno dei più clamorosi scandali dell'epoca. Per tutto il periodo delle riprese, la diva era stata sistemata in una villa sull'Appia, servita da un ristretto ma efficiente staff di cui faceva parte anche un maggiordomo. Nel gennaio del 1962 Eddie Fisher arrivò a Roma per partecipare a una grande festa nella villa in cui era ospite sua moglie. Liz gli aveva spiegato in tutta onestà che stava avendo una relazione segreta con Burton e il suo arrivo doveva servire anche a chiarire l'incresciosa situazione. La festa procedeva apparentemente molto bene fino a quando in un angolo della casa qualcuno ha iniziato ad alzare la voce e immediatamente il resto degli ospiti è ammutolito. Richard Burton aveva fatto il suo ingresso alla festa piuttosto alticcio e senza essere invitato, e il marito di Liz non l'aveva presa bene. "Perché non torni a casa da tua moglie? È lei è la tua donna, non Elizabeth. Elizabeth è mia!", gli stava gridando Fisher mentre sembrava sul punto di venire alle mani. Burton rispose: "Ah sì? Beh, indovina un po'?, sono entrambe le mie donne". Poi si rivolse a Liz e, non proprio da principe azzurro, si mise seduto sul divano e le chiese di andare da lui "per infilami la lingua in gola". L'atmosfera si tagliava col coltello, anche il pianista aveva smesso di suonare, tutti gli occhi erano puntati sull'attrice che teneva un bicchiere di champagne in mano. Liz si mosse verso di lui e lo baciò. Eddie Fisher non attese un minuto di più, gli passò vicino e uscì dalla stanza. Burton si congedò da Elizabeth, imboccò la stessa porta e quando incrociò Fisher, prima di uscire dalla villa, gli disse "tienimela in caldo". Liz mantenne la calma. Buttò giù l'ultimo sorso di champagne nel suo bicchiere, lo posò sul vassoio di un cameriere che si era precipitato verso di lei e salì su per la scalinata di marmo che portava alla camera da letto. Secondo il biografo Taraborrelli, il bacio teatrale dell'attrice non aveva stupito chi la conosceva bene. Avendo i riflettori puntati addosso sin da bambina, la sua mente era stata plasmata da una realtà diversa. Faceva tutto ciò che le passava per la testa, giocava secondo le sue regole e pensava che tutto le fosse permesso, anche scegliere i suoi uomini fra padri di famiglia sposati come Fisher e lo stesso Burton, mossa da un irrevocabile senso di impunità. In più, in quella fase della sua vita, si era convinta di stare cercando un relazione solida con un uomo che non fosse debole come suo padre Francis, succube della moglie. Era delusa da Fisher che non reagiva mai alle sue provocazioni, cercava un uomo "forte" e le era capitato Burton, il "ruvido" - per usare un eufemismo - che al quinto giorno di riprese si era presentato sul set di Cleopatra e aveva annunciato a voce alta: "Signori, la scorsa notte, ho scopato la signorina Elizabeth Taylor sul sedile posteriore della mia Cadillac". Tenendo conto di questo profilo di Liz Taylor (di cui non aveva colpa), c'è da dire che anche Richard Burton si faceva pochi scrupoli così come quasi tutte le star di Hollywood del tempo. Di ferire Eddie Fisher non gli importava molto, se questo gli permetteva di stare con Liz. Ma a un certo punto delle riprese, qualche senso di colpa verso la moglie Sybil se lo fece venire, e una sera andò da Taylor a dirle che la storia era finita. Poi partì per Parigi per qualche ciak di Il giorno più lungo, il film che stava girando in contemporanea a Cleopatra. Per Liz fu un duro colpo ma sua madre le aveva insegnato che il fallimento non era un'opzione. Il giorno dopo, il 16 febbraio, l'attrice era così arrabbiata che il suo assistente Richard Hanley chiamò la produzione per dire che non avrebbe potuto lavorare, quel giorno. Durante la notte, la rabbia si è trasformata forse in mal d'amore e il giorno dopo Elizabeth Taylor venne trovata sdraiata sul divano della villa priva di sensi. Trasportata d'urgenza all'ospedale romano Salvator Mundi subì una lavanda gastrica per, ufficialmente "un'intossicazione alimentare". Il portavoce della produzione di Cleopatra inventò una storia su una bistecca guasta, ma nella realtà l'attrice aveva buttato giù un'overdose di Seconal, un sonnifero che assumeva quando non riusciva a prendere sonno. Lei negò di aver tentato di uccidersi per Richard Burton: "Avevo solo bisogno del riposo, ero furiosa e ne ho preso troppo", si giustificò. Eddie Fisher tornò a Roma per assisterla in ospedale ma due giorni dopo, forse anche con un filo di quel malcelato orgoglio nello sbandierare che qualcuno conosciuto un mese e mezzo prima ha tentato il suicidio per te, Burton rilasciò una dichiarazione in cui confessò, più o meno, la relazione con Elizabeth Taylor. La produzione cercò di convincerlo a fare una smentita ma ormai era troppo tardi. La favola torbida ebbe inizio. Liz combinò ancora un pasticcio simile qualche tempo dopo, per un litigio, ma ormai Liz e Dick, come venivano chiamati dalla stampa, erano una coppia, anche se ufficiosa. Anche perché pochi giorni dopo il primo tentativo, a una cena in cui erano insieme a Roma, lei posò il capo sulla spalla di lui e disse: "Mi chiedo se quest'uomo sarà mai mio marito". E lui rispose con un sorriso innamorato: "Se prima non ci uccidiamo a vicenda".