Luminarie ridotte a Natale per il caro bollette

2022-10-09 20:41:37 By : Mr. zhao li ming

Caro bollette, a Natale luminarie ridotte in tutte le città della Penisola, da Nord a Sud feste al buio, o quasi. Le casse comunali non possono far fronte alle spese e in più c'è da rispettare il piano di risparmio energetico. Luci ridotte anche nelle tradizionali città delle luminarie, come Torino, Salerno e Cortina.

Caro bollette, a Natale luminarie ridotte in tutte le città della Penisola, da Nord a Sud, senza distinzioni. (scopri le ultime notizie su bonus, Rem, Rdc e assegno unico. Leggi su Telegram tutte le news su Invalidità e Legge 104. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

I costi dell’energia avranno dunque effetti anche sulle luci di fine anno. Se ne spegneranno molte: le amministrazioni comunali devono fare i conti con costi sempre più alti.

E infatti si sta ripristinando in molti Comuni lo smartworking e la riduzione drastica delle luci accese nelle stanze.

Ma si andrà anche oltre come abbiamo visto, con le luminarie di Natale in versione molto ridotta.

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A Milano saranno contenute e saranno a led, anche con un tempo di accensione più breve.

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A Roma non è stata ancora presa una decisione definitiva. Ma è allo studio un rigoroso piano di risparmio energetico. È già previsto di lasciare l’illuminazione notturna solo per i monumenti, saranno invece spente le luci di tutti gli altri edifici pubblici.

A Torino per il momento non si rinuncia a Luci d’Artista, ma potrebbero non essere installate nelle circoscrizioni dei quartieri cittadini.

Proseguiamo nella carrellata delle luminarie ridotte in tutta Italia. Con i rincari dell’ultimi anno (e soprattutto degli ultimi mesi) i costi per tenere accese le luci di Natale sono diventati decisamente troppo alti. Per non dire insostenibili. Pesano sul bilancio delle amministrazioni locali in modo determinante. Oltretutto la tradizione si scontra con quanto ha disposto il piano di risparmio energetico varato dal governo in accordo con l’Unione Europea, che prevede tra l’altro di ridurre anche la pubblica illuminazione (spegnere un lampione ogni quattro).

Insomma, il Natale del 2022 non è il più adatto per fare la gara tra città e paesi per verificare chi ha le luci più interessanti, più originali, più colorate.

Eppure c’era attesa, anche perché quello che verrà sarà il primo vero Natale post pandemia.

Ma da un’emergenza siamo passati a un’altra emergenza. Non resta che sperare nel prossimo anno.

Venezia non rinuncia alle classiche luminarie. Ma le condizioni sono al risparmio: non solo resteranno spente durante la notte (quindi saranno in funzione solo per una parte della serata), ma soprattutto saranno tolte subito dopo l’Epifania. Si rinuncia quindi a lasciarle lì fino a febbraio, a volte a marzo.

Risparmio energetico anche nella ricca Cortina, una delle mete più ambite per Natale. I giochi di luce sul campanile saranno in versione ridotta e le luminarie tutte a risparmio energetico.

Firenze potrebbe rinunciare al Light Festival (8 dicembre, 6 gennaio). L’iniziativa sarà sostituita con illuminazioni autoalimentate da pannelli solari.

Anche Bergamo rinuncia. Ci saranno solo luci di Natale a basso consumo: si spegneranno di notte grazie all’utilizzo di un timer.

Stessa scelta a Bolzano. Non solo le luminarie saranno ridotte del 20%, ma verranno utilizzate solo quelle a led. Anche qui come a Bergamo, un timer spegnerà tutto durante la notte.

A Napoli resta in sospeso il bando per le Luci d’Autore. C’è stata una petizione alla Regione, al Comune e alla Camera di Commercio. Ma al momento nessuna notizia: si va comunque verso una riduzione radicale della luminarie.

Salerno è da qualche anno una delle capitali per le luminarie con Luci d’Artista. La manifestazione si farà, nonostante la crisi energetica. Ma sarà in formato molto ridotto e non durerà più due, tre mesi, ma solo uno. Un passo indietro consistente rispetto agli anni scorsi.

Ma del resto, non ci sono solo i costi da far rientrare, c’è anche un piano nazionale di risparmio energetico che bisogna rispettare. Anche a Natale.

A Taranto, città nota per avere il Natale più lungo d’Europa (si inizia il 22 novembre, giorno di Santa cecilia), le feste in arrivo, proprio come altrove, saranno caratterizzate dal risparmio energetico. Quindi: meno luminarie e orari di accensione molto ridotti.

Il governo ha già versato dei contributi ai Comuni per poter far fronte ai rincari energetici. Sono stati distribuiti 860 milioni in tre tranche:

La terza tranche di 160 milioni deve essere ancora erogata. Molti soldi, ma gli amministratori comunali hanno detto che non bastano.

Ora, con questa situazione, sarebbe davvero sconcertante riempire di luci le feste di Natale per poi essere costretti a lasciare le scuole elementari senza riscaldamento per carenza di fondi (è solo un esempio).

Ma il risparmio energetico non riguarda però solo i Comuni. Coinvolge anche i singoli cittadini, quelli che magari sono abituati ad adornare il balcone, il terrazzo o l’ingresso con fastose e festose luminarie

C’è chi ha fatto due conti. Un festone luminoso di un metro e mezzo, con il quale addobbare l’albero di Natale o una vetrina del negozio, se usato per 30 giorni non può pesare in bolletta meno di 45 euro. Con le luci a led, comunque, quel costo non supererebbe i 18 euro.

Non solo in Italia, ovviamente. Bellinzona, in Svizzera, è una delle mete più richieste per il Natale. Il Comune ha rinunciato del tutto alle luminarie in città, preferendo installare un albero decorato per ogni quartiere.

Il prossimo Natale sarà dunque un po’ più freddo e un po’ meno illuminato.

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