Record per l'Afrodite Hamilton! É il marmo antico più caro di sempre - ArtsLife

2022-10-09 17:54:01 By : Mr. Lin Lin

Le prime notizie certificate sulla scultura risalgono al 1776, anno in cui l’opera entrò a far parte della collezione dell’Hamilton Palace. Si tratta della tenuta di campagna dei Duchi di Hamilton, una delle più famose residenze della Scozia e una delle case più grandiose della Gran Bretagna a quel tempo. Oggi purtroppo è andata perduta. L’Afrodite entrò nella collezione quando fu acquistata a Roma da Douglas Hamilton, 8° duca di Hamilton e 5° duca di Brandon (1756-1799) dal pittore neoclassico e mercante d’arte scozzese Gavin Hamilton (1723-1798). Singolare incrocio di cognomi privo però di alcuna parentela.

Il marmo, risalente al I o II secolo d.C., è quindi stato a lungo tra le più belle sculture antiche “intere” presenti in Scozia, dove ha trascorso 144 anni tra il 1776 e il 1919. Tra il 1850 e il 1870 risultava ufficialmente registrata nella “Grande Scalinata” di Hamilton Palace. Era uno dei quattro marmi antichi che adornavano le sale del palazzo. Degli altri tre, uno si trova in un museo americano, uno è stato venduto all’asta negli anni ’70 a New York, e l’ultimo rimane ancora con ubicazione sconosciuta.

Nel 1919 la scultura viaggia a Londra dalla Spink and Son Ltd., per poi passare nel 1920 a William Randolph Hearst, il celebre magnate dell’editoria a cui Orson Welles si è ispirato per Citizen Kane (1941). Fu lui a venderla nel 1940 al mercante di origine ungherese Joseph Brunner, che la portò a New York. Infine, nel 1949, l’opera venne acquistata dalla Parke-Bernet Galleries senza più riapparire in vendita o agli occhi del pubblico.

L’Afrodite Hamilton vanta una dimensione straordinaria, 187 cm di altezza, ed è l’unica statua “integra” della dea offerta in asta negli ultimi 20 anni. Vero trionfo dell’arte romana, questa scultura è un tributo ad Afrodite stessa, l’antica dea dell’amore e incarnazione della bellezza femminile.

La scultura deriva dal modello prassitelico dell’Afrodite cnidia (IV secolo a.C.), oggi perduto, e raffigura la dea stante con il peso sulla gamba sinistra, la testa volta a sinistra, i capelli ondulati divisi al centro e legati, e le orecchie forate per gli orecchini.

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